FICARA: il Guerriero e la stagione della riscossa

È uno dei leader designati di A&V – Prodir ed è uno dei più attesi, soprattutto per le tante sfortune accumulate negli ultimi tre anni

Pierpaolo Ficara è dotato di un talento fuori dal comune. E’ un atleta con le “stigmate” del leader ed una forza di volontà probabilmente anche superiore alla sua classe in bicicletta.

In queste ultime tre stagioni ha dovuto fronteggiare troppi momenti difficili, periodi in cui, considerando le circostanze, per molti altri presumibilmente sarebbe stato più facile mollare. Per molti, appunto, ma non per lui.
Ficara non ha mai mollato.
Non ha mai abbassato la testa, non si è mai arreso. E nonostante i gravi infortuni che sarebbero potuti costargli la vita oltre che la carriera, lui ha sempre reagito con estremo ottimismo ed un insuperabile grinta e voglia di dimostrare che la parola “ARRENDERSI” non fa parte del suo DNA.

Ficara è un vincente e questa mentalità lo ha sempre accompagnato anche nei momenti più difficili da superare.
Un primo grave incidente quando era ancora under23. Un periodo di stop molto lungo, in un momento decisamente critico e cruciale per la vita di un ragazzo di poco più di 20 anni. Ma Ficara ha sempre saputo ciò che voleva e la bicicletta rappresentava la sola cosa che vedesse nel suo futuro. E così, lavorando duro, è tornato in sella e nel 2015 – alla corte di Franco Chioccioli – è stato uno dei dilettanti più forti e vittoriosi del panorama nazionale.
Queste splendide vittorie gli aprivano meritatamente le porte del professionismo, dove Ficara arrivava prepotentemente andando subito a cogliere un posto al Giro dell’Appennino e altri ottimi risultati al Coppi e Bartali ed al Giro del Trentino.
Tutto sembrava andare per il meglio e si attendeva soltanto una grande vittoria, fino a quando, all’inizio del Giugno 2016, un auto lo investì negli Stati Uniti durante un allenamento di ricognizione sul percorso della gara di Philadelphia.
Vertebre rotte, costole rotte, spalla fratturata in più punti, lesioni a fegato e trachea. Insomma un calvario ed un delicato intervento chirurgico eseguito proprio in America. Un tristissimo episodio che sembrava potesse porre fine alla sua promettente carriera. Ma anche in questo caso Ficara ha lottato come un leone e dopo mesi di convalescenza è risalito in bicicletta puntando a quella che fino ad oggi è stata la sua migliore stagione, ovvero il 2017.
Un annata partita in sordina (anche perché i postumi per un simile incidente non erano così semplici da superare) ma che di fatto ha portato a lui ed al team Amore & Vita moltissime soddisfazioni.
Tre vittorie (tra cui l’ultima tappa del Tour de Jura in Francia dove superò allo sprint il duo del team professional Wanty) ed un infinita lista di piazzamenti nei primi quindici.

In sostanza un anno davvero memorabile che faceva presagire ad un 2018 all’insegna della vera consacrazione. Ed invece la sfortuna non aveva messo di fare il proprio gioco e durante il ritiro stagionale di Gennaio, a pochissimi giorni dal debutto agonistico in Francia, arrivava uno degli incidenti più brutti che un atleta potesse avere.
In un attimo tutto sembrava definitivamente compromesso.
Doppia frattura scomposta ed esposta di tibia e perone e del gomito.
Una nuova tragedia da affrontare per lui, per la sua famiglia e per il team Amore & Vita – Prodir che puntava tutto su di lui.

Ma anche questa volta Pierpaolo non ha mai mollato, nemmeno per un istante.
Ha afferrato le redini di questo calvario e lo ha affrontato con fermezza e determinazione, senza piangersi addosso ma guardando esclusivamente al suo futuro ed al suo cammino per tornare in sella più forte che mai.

Il duro lavoro paga, sempre! Ed è proprio così.
Nell’estate della scorsa stagione (dopo sei mesi di convalescenza) Ficara tornava in gruppo e lo faceva con gli “occhi della tigre”, con il solo obbiettivo di saldare i conti con la cattiva sorte e riprendere ciò che gli spettava.
Non sono arrivate vittorie ma, con solo pochissime corse nelle gambe, Ficara – a dimostrazione del suo purissimo talento e della sua tenacia – è ugualmente riuscito ad ottenere un incredibile, quanto importantissimo, posto alla Coppa Agostoni 1.1 (dietro fior fiori di campioni che da lì a poco si sarebbero giocati il Campionato del Mondo), poi il posto nella 1° tappa e nella classifica generale del Tour of Almaty 2.1 ed altre straordinarie performance al Tour of Sibiu, Tour of Portugal, Tre Valli Varesine, Trofeo Matteotti ed altre ancora. Performance che gli sono valse la chiamata in Nazionale da parte di Davide Cassani e Marino Amadori per il Giro della Toscana e Coppa Sabatini.
Tutto sommato soddisfazioni paragonabili ad un grande successo (sia per lui che per il team Amore & Vita – Prodir), se si guarda dalla condizione in cui gravava pochi soltanto mesi prima.

Finalmente il peggio è alle spalle ed il 2019 si appresta ad essere l’anno della svolta con un dettaglio particolarmente importante (e che dettaglio…) in più: la nascita del piccolo Andrea. La venuta al mondo di un figlio è la soddisfazione più grande per qualsiasi essere vivente e per Ficara sarà sicuramente un punto di forza in più.

Ma veniamo a lui:

D: Pierpaolo, in passato hai superato momenti davvero difficili ma non hai mai mollato. Che cosa ti ha dato la forza per rialzarti e lottare?
R: “troppo facile dire basta, arrendersi cambiare vita. Non voglio girarmi un domani e pensare che avrei potuto fare qualcosa di più. Invece io voglio continuare in quello che ho sempre fatto raggiungere i miei obbiettivi. Ho delle responsabilità verso la squadra la mia famiglia che insieme a me hanno affrontato tanti sacrifici in questi anni. Gli incidenti capitano fanno parte del mestiere”.

D: Il team Amore & Vita – Prodir crede ciecamente in te. Più volte la famiglia Fanini si è esposta, dicendo quanto tu valga e scommettendo tutto su di te. Cosa ti senti di prometterli per questo 2019 e quali saranno i tuoi obbiettivi stagionali?
R: “Cercherò di ripagarli al meglio. So dei sacrifici che fanno per portare avanti la squadra, soprattutto per l’amore verso questo sport. Sicuramente non li deluderò. Per il 2019 non ho un obbiettivo prefissato. Tutte le gare che affronterò saranno una buona opportunità per mettersi in mostra.. certo quelle italiane prevalgono su tutte ma cercherò di partire bene e vedere man mano a che punto é la condizione”.

D: È nato Andrea dall’amore tra te e tua moglie Giusy. Un bambino bellissimo che avete concepito proprio nei mesi della tua lunga degenza. Che papà sei e quali sensazioni magiche ti regala questa splendida creatura?
R: “Di certo sono felicissimo, la nascita di Andrea é stata la ciliegina sulla torta di una stagione aimé partita male per via dell’incidente ma finita sempre in crescendo. Vederlo nascere é stata un emozione unica che niente al mondo può darti… paragonabile 1000 vittorie. Come papà cerco di essere presente più che posso a casa e do una mano a mia moglie anche perché so che tra poco con l inizio della nuova stagione sarò spesso via da casa”.

D: Facci una promessa che dovrai mantenere in questa stagione.
R: “cercherò come sempre di dare tutto me stesso ad ogni gara, essere all altezza delle aspettative che la famiglia Fanini ha sempre avuto nei miei confronti.. E perché no se capita togliermi qualche piccola soddisfazione”.